Martedì 3 luglio 2018 c’è stato il secondo incontro per operatori e volontari del centro diurno l’Accoglienza ONLUS, centro per l'infanzia che favorisce i nuclei familiari che vivono in situazioni di difficoltà economica o sociale. Questi incontri sono all’interno del progetto guidato da Mission Bambini "Servizi 0-6: passaporto per il futuro" selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Il grande tavolo, che nel primo appuntamento ci aveva ispirato un sereno senso di condivisione, oggi per l’occasione si è trasformato in un terreno di esplorazione e scoperta: colori a dita, acquerelli, fogli, cartoncini, pigmenti colorati, colla vinilica, una grande bacinella d’acqua, spugne, ciotole e ciotoline di ogni forma e dimensione, farina, lenticchie, pastina, lana, stoffa colorata, bastoncini di legno e sabbia vera.
Lo stupore di chi entra si fa subito percepire e, tra chi osserva diffidente e chi non resiste dall’avvicinarsi, la curiosità sale e la voglia di mettersi in gioco anche.
Infatti, se il primo appuntamento è stato dedicato specificatamente alla lettura ad alta voce, a strategie e strumenti su come riconoscere i libri più adatti per bambini dai 0 ai 3 anni, questo secondo incontro vede invece protagonista lo sviluppo del bambino nella prima infanzia, le sue scoperte e l’affermazione di sé.
Infatti, proprio in questa fondamentale fase, che Piaget definì senso-motoria, i bambini iniziano ad interagire e relazionarsi con il mondo che li circonda attraverso i propri sensi, incrementando esponenzialmente le proprie abilità.
Un primo tempo è stato dedicato a raccogliere dubbi e riflessioni sul primo incontro e sul lavoro e la lettura nell’asilo in questo mese.
Emerge da molti il timore del confronto con lettori esperti che collaborano con la struttura, capaci di animare un libro quasi come fossero attori, stregando il pubblico di bambini. Così, leggere sembra difficile, l’insicurezza aumenta e quando si trova difficoltà poi nel gestire un gruppo di bambini piccoli e con una ridotta capacità di attenzione non è cosa rara che ci si senta di “non essere capaci”.
Il nostro consiglio è quello di scegliere sempre con attenzione i libri da proporre, un buon libro con la semplice mediazione del lettore è già capace di attirare i bambini, di porre l’attenzione sull’età degli ascoltatori evitando testi troppo lunghi o storie troppo complesse, ed infine di conoscere bene un libro prima di proporlo, provandone più volte la lettura ad alta voce.
Prima di tuffarci nel mondo espressivo e di iniziare a giocare, abbiamo voluto coinvolgere tutti in una sperimentazione di consapevolezza: scoprire un chicco di uvetta come se fosse un misterioso oggetto arrivato da Marte ed esplorarlo attraverso i nostri sensi.
Così, come un bambino che conosce qualcosa per la prima volta, lo abbiamo osservato, annusato, schiacciato ed infine gustato, scoprendo quanto ci sia da scoprire, se poniamo un’attenzione aperta, anche in una cosa apparentemente così semplice.
Questo ha fatto riflettere alcune volontarie su quanto i bambini utilizzino effettivamente la bocca per conoscere le cose, leccando e mordendo qualsiasi oggetto (o a volte persone).
Dopo una breve condivisione sull’esperienza nella seconda parte dell’incontro abbiamo voluto lasciare volontarie ed operatrici libere di scoprire i materiali preparati per loro sul tavolo e di esprimersi seguendo il proprio istinto e la curiosità.
Abbiamo chiesto loro di affidarsi al loro bambino interiore e di pensare alle modalità che i bambini del centro diurno attivano tutti i giorni.
In un’atmosfera calma e rilassata, per venti minuti ci siamo fatti guidare da una musica tenue e da colori e sensazioni.
Meravigliate della loro capacità di affidarsi ad un materiale così sensoriale e di tornare bambine abbiamo condiviso emozioni e riflessioni.
Dopo un’iniziale timore, tutte si sono lasciate coinvolgere mettendosi in gioco pur con gusti e preferenze personali.
Quello che sembra colpire maggiormente è la varietà di attività e stimoli che è possibile proporre ai bambini di questa fascia d’età, anche con materiali semplici, partendo dal travaso, accolto come una vera e propria rivelazione da sperimentare al più presto nel nido.
Permettere ai bambini di scoprire diversi supporti, diverso materiale, di esplorare contrasti in un’ottica attenta al processo di conoscenza in atto piuttosto che al risultato è un accrescimento fondamentale.
L’ultima parte dell’incontro è dedicata più nello specifico alle fasi ed alle tappe di sviluppo dei bambini dai 6 mesi ai 3 anni.
Per farlo abbiamo pensato di proporre anche in questo caso un piccolo gioco in cui posizionare le abilità su dei cartelloni suddivisi in 6-12 mesi, 12-18 mesi, 18-24 mesi, 2-3 anni.
È stato bello lasciare che le partecipanti si confrontassero insieme sulle loro idee, riportando esempi concreti e riflettendo sullo sviluppo, spesso molto diverso da individuo ad individuo anche secondo la propria esperienza, e che si meravigliassero per la quantità di scoperte ed abilità conquistate in questi passaggi chiave.
Speriamo che quanto sperimentato oggi possa essere da stimolo nel loro lavoro quotidiano con i bambini dell’asilo, ricordandosi l’importanza dell’esplorazione, e che gli permetta di comprendere meglio l’altro nei suoi bisogni e nelle sue peculiarità.
Bibliografia:
De Blasi, V., Introduzione alla psicologia dello sviluppo, Aracne, 2009
Della Cagnoletta, M., Arte terapia. La prospettiva psicodinamica, Carocci, 2010
Sitografia:
https://www.uppa.it/educazione/pedagogia/bambini-che-mordono-come-comportarsi/
a cura di Orsola Longhini e Silvia Pacelli
a cura di Orsola Longhini e Silvia Pacelli
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