Il primo contributo con cui si inaugura la rubrica LEGGERE PER LEGGERE è dedicato alla lettura precoce, nella convinzione che si comincia a leggere sin da subito, addirittura quando si è ancora nel pancione. Attraverso il progetto nazionale Nati per Leggere, Cartastraccia promuove il piacere di una lettura a tutto tondo sin dalla più tenera età, con letture-esplorazioni per piccolissimi e corsi di formazione rivolti alle mamme in gravidanza, neomamme, papà, nonni, ostetriche, pediatri, operatori...
Come molti di voi sapranno, Nati per leggere è un progetto nazionale nato nel 1999 grazie a una virtuosa collaborazione tra bibliotecari (AIB) e pediatri (Ass. Culturale Pediatri, Centro per la Salute del Bambino) per promuovere la lettura sin da piccolissimi. Sul sito ufficiale si possono trovare saggi e approfondimenti sui benefici e sulla necessità della lettura precoce. Un riepilogo delle evidenze scientifiche lo trovate qui.
Insieme alla Cooperativa Il Semaforo Blu, Cartastraccia ha avviato il progetto LEGGERE PRIMA (info qui e qui), formazione sui libri per piccolissimi nei consultori familiari nell'ambito dello "spazio allattamento al seno" e "percorso nascita".
Perché leggere da
subito ci dice che leggere è esplorare, decifrare, comprendere, afferrare, seguire e
rincorrere il senso.
Si legge con le orecchie, col battito del cuore,
abbracciati al genitore, con gli occhi e con la bocca. L'esperienza
dei piccolissimi alle prese coi libri ci dice molto sulla lettura: ci
fa scoprire che la lettura non è soltanto quella silenziosa,
personale, non è solo quella con cui si studia o ci si
informa; esistono tantissimi tipi di lettura, persino quella
anarchica, a testa in giù, col libro sottosopra, o sotto i
piedi!
Col contributo di Giulia Caputo, antropologa e mediatrice culturale della Coop. Il Semaforo Blu, scopriremo che sin da subito il bambino interagisce col mondo circostante leggendolo.
Scopriremo che quando
parliamo di lettura e leggere, abbiamo a che fare con un'attività
a tutto tondo, che coinvolge corpi, cuori, spazi, occhi e bocche.
Scrive Giulia:
“Quali sono allora i suggerimenti che si
possono dare a un lettore che si rivolge ai piccolissimi?
Ci sembra di poter dire che il lettore
dovrà leggere il libro proprio come “legge” un bambino di questa età:
Leggere con i
genitori. E’ importante coinvolgerli nella lettura, spiegare le
varie fasi, invitarli a sedersi con i bambini in braccio, dare loro
il tempo di vedere i libri con i figli autonomamente, far vedere tanti libri, rispondere alle
loro domande.
Leggere con il gioco.
Far toccare il libro: le parti morbide (se ci sono), aprirlo,
sfogliarlo, girarlo, metterlo in testa, nasconderlo,
ritrovarlo … entrare cioè in relazione con il bambino che
gioca con il libro.
Leggere con il corpo. Le filastrocche,
le poesie e la musicalità dei libri per i piccolissimi
invitano alla ripetizione, e al gioco con le parti
del corpo, da compiere insieme bambini e genitori.
Leggere con la musica. Libri musicali
con cd e ninne nanne sono apprezzati dai bambini di questa età perché rassicurano,
cullano o divertono invitando al movimento e alla danza. E sono
preziosi strumenti perché permettono a
chi conduce l’incontro di creare un rito iniziale e finale o di
spezzare in momenti diversi le varie fasi di
lettura.
Leggere con il tempo. La lettura sarà
più lenta, il volume più basso, il testo più
breve e semplice per accogliere e raccogliere
l’interesse e la curiosità dei bambini che hanno bisogno di
tempo e attenzione. Se si lavora sempre con
lo stesso gruppo di bambini, dai 2 anni in poi si potranno leggere anche libri più
complessi e lunghi.
Leggere con lo spazio. Permettere ai
bambini di muoversi, di avere uno spazio libero in cui correre o gattonare al sicuro ed ogni tanto
prestare attenzione alla lettura, lasciare che scelgano loro quanto e quando ascoltare."
Tra le operatrici Cartastraccia, la più attenta e appassionata lettrice per piccolissimi è Caterina Guiso, la quale ci racconta qualcosa dei suoi riti di lettura con i piccolissimi. Caterina ha organizzato incontri di lettura ad alta voce in alcuni asili nido e visite di accoglienza di classi di asilo e appuntamenti rivolti ai piccolissimi per l'utenza libera nelle Biblioteche di Roma.
Laddove non sia predisposto, in primo
luogo organizza lo spazio: è sufficiente un grande tappeto, qualche cuscino
morbido, qualche cesto in cui ha disposto libri scelti appositamente per le
piccole mani.
“La lettura ad alta voce rivolta a gruppi di bambini
così piccoli (dai 18 mesi ) non è semplice, soprattutto se i bambini non sono
abituati, perché ognuno di loro ha i suoi tempi d’ascolto. Per predisporre
all’ascolto, e a un ascolto condiviso, lo spazio di lettura diventa fondamentale.
Mi piace lavorare delimitando in qualche modo lo spazio (un tappettone può
bastare), per suggerire simbolicamente un dentro e un fuori, un prima e un dopo
la lettura. Essere dentro a questo spazio magico aiuta i bambini a intuire
istintivamente che stanno per iniziare un’attività diversa, speciale e aumenta
le loro capacità ricettive”.
“Soprattutto se lavoro con gruppi di bambini che non conosco, sia in biblioteca che nei nidi, dedico al momento dell’accoglienza particolare attenzione. E’ importante sentirsi a proprio agio, fidarsi, sia per me che devo dare voce ai libri, sia per loro che devono raccogliere quella voce.
Per iniziare propongo loro qualche
filastrocca per sciogliersi un po’. Amo molto le filastrocche da mimare
insieme accompagnando il suono delle parole con movimenti del corpo (per
esempio Filastrocca da mimare in M.
Maiucchi, A. D'Orazi, La
musicastrocca, con cd audio, Sinnos, Roma 2008).
Poi leggo un paio di albi illustrati. Se i
bambini sono molto piccoli scelgo storie molto brevi, ricche di ritmo e di
sequenze ripetitive o albi che comunque consentano un forte grado di
interazione tra lettore e ascoltatore (per esempio B. Munari, L'uomo
del camion, Corraini 2008).
Infine invito i bambini e gli adulti a
esplorare i libri nelle ceste che ho precedentemente preparato: è il momento
individuale conclusivo nel quale i
bambini sono liberi di pascolare tra
i libri, di guardarli, sfogliarli, leggere e giocare.
Ovviamente il contesto influisce
moltissimo sulle modalità con cui proporre la lettura: un conto è il genitore
che legge al suo bambino, altra cosa è il lettore che legge per i piccoli
utenti della biblioteca, altra cosa ancora è la maestra che legge ai suoi
piccoli in classe.
Ho avuto la fortuna di lavorare in
un asilo nido come assistente educatrice e di sperimentare con la mia classe
(18-24 mesi) la lettura ad alta voce come pratica quotidiana. La cosa che mi ha
colpito di più è stata non solo l’aumento progressivo dei tempi d’ascolto ma
soprattutto lo sviluppo delle capacità di condivisione e di interazione del
gruppo. Un consiglio per le maestre che si vogliono cimentare: lavorate a lungo
sugli stessi libri (la ripetizione rassicura i bambini), e utilizzate il
momento della lettura come momento distensivo per scandire le attività quotidiane
(lettura prima del pranzo, prima del riposino pomeridiano…)."
"In ogni modo penso che per essere un buon
lettore a voce alta siano fondamentali la scelta dei libri (di qualità ed
adatti alla fascia di età) e la preparazione (scegliere i libri prima dell’incontro
di letture e prepararli quasi a memoria) ma anche l’elasticità, perché è
possibile che i tuoi ascoltatori in quel momento abbiano bisogno di
qualcos’altro e allora bisogna saper stravolgere la propria scaletta.
Come ci
disse il lettore Antonio Cuccurullo durante un corso di formazione Nati per Leggere, un
buon lettore è prima di tutto un buon ascoltatore!"
Un orientamento sui libri per piccolissimi potete trovarlo nelle bibliografie del corso LEGGERE PRIMA, qui e qui.
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