L'arte del fumetto, Will Eisner. BUR Rizzoli |
Si può dire che lo stile è una forma
di imperfezione (Will Eisner)
Credo sia giusto difendere la vanità
di cercare (come Leonardo) di trasformare l’arte in una scienza. La
comunicazione umana formale o registrata in modo organizzato è nata come
comunicazione visiva. (Will Eisner)
Non sono un
disegnatore e non conosco dettagliatamente la manualistica dedicata al fumetto,
ma una rapida scorsa ai titoli è sufficiente a individuarne l’orientamento
maggioritario: quello tecnico/pratico, principalmente orientato al disegno.
Will Eisner
(1917 - 2005), padre putativo del graphic novel, persegue una direzione diversa
coi suoi classici Fumetto e arte
sequenziale e Narrazione grafica e
racconto visivo. I due testi (riuniti in un volume unico dal titolo L’arte del fumetto edito da BUR Rizzoli) hanno un taglio molto più
accademico, nel senso più positivo del termine.
Come ogni buon
docente, Eisner non si limita a fornire un corpus di nozioni utili ad operare,
ma fornisce uno sfondo storico e teorico dal quale attingere nel momento delle
scelte stilistiche.
Eisner si
riferisce al fumetto utilizzando l’accezione semiotica di testo, esplicata da
una citazione di Tom Wolfe (“Harvard Educational Review”, 1977), proprio nelle
prime pagine del libro:
(…) la lettura delle parole è solo una parte
di un’attività umana molto più ampia che include la decodificazione dei simboli
e l’integrazione e organizzazione dei dati… In sostanza la lettura – nel senso
più generale del termine – può essere considerata un’attività percettiva
Leggere parole è una delle manifestazioni di questa attività, ma ne esistono
molte altre (…)
La premessa è
fondamentale alla trattazione. In Arte
sequenziale si affronta tutto ciò che concorre alla mise en place degli ingredienti di ogni fumetto o graphic novel, i
quali costituiscono grammatica, sintassi, ortografia e lessico di un linguaggio
vero e proprio.
Eisner sottolinea,
a ragione, come la struttura della pagina, la tipologia delle cornici, la
frequenza delle vignette, costituiscano l’ossatura per la costruzione della
storia e contribuiscano a crearne ritmo e prosodia.
Il disegno
non è trascurato, ma ogni scelta visiva è considerata subordinata
alla scrittura: realismo o stilizzazione, uso della prospettiva, inquadratura.
Ogni cosa ha un valore semantico, da ponderare con attenzione anche qualora ci
si volesse indirizzare alla realizzazione di un prodotto commerciale.
Importante
anche l’approfondimento sull’aspetto del workflow,
del lavoro di gruppo e del processo editoriale.
The Spirit, Will Eisner |
Arte sequenziale è denso di esempi visivi e non
mancano anche rappresentazioni di dummy
(l’equivalente dello storyboard per
il fumetto) e di sceneggiature, che – al contrario di quanto si potrebbe
pensare – non sono redatte in modo standard, ma hanno una variabilità d’interpretazione
più o meno elevata a seconda dello scrivente.
Elencare i
vari punti trattati è superfluo, il manuale andrebbe letto e studiato da chi si
occupa o da chi è appassionato di arte visiva, ma mi preme osservare come la
posizione di Will Eisner sul destino del fumetto post internet/era digitale sia
quanto di più lontano dalle diatribe sterili sulla facilità di esecuzione (e
quindi la presunta morte del professionismo) dovuta alla tecnologia, o sulla
bellezza intrinseca della stampa e della carta rispetto all’edizione digitale.
Come ogni
docente e come ogni professionista onesto dovrebbe fare, Eisner si limita alle
considerazioni su quanto il mezzo possa modificare la fruizione e quindi il
rapporto tra autore e lettore. Il mezzo digitale cambia le possibilità di
controllo del processo di lettura (affidate prima alla struttura della pagina e
alla divisione in pagine stessa). Il colpo d’occhio e la possibilità del
lettore di saltare in punti diversi del testo non è più così scontato; la
divisione in vignette non è più indispensabile (una vignetta può essere grande
come lo schermo, a tutta pagina per così dire e le sue dimensioni possono
essere variate dal lettore); esiste la possibilità dell’interattività; si può
sfruttare la cosiddetta “tela infinita”.
Narrazione grafica riprende alcuni aspetti trattati in Arte sequenziale occupandosi, però, non
della creazione del linguaggio, ma della creazione della storia attraverso il
linguaggio (quello del fumetto, ovviamente).
La
comprensione del fruitore rende necessaria la codificazione di un certo numero
di stereotipi e lo sviluppo di convenzioni narrative. Si tratta di leggi non
scritte (i luoghi comuni della messa in scena grafica) tasselli indispensabili
per semplificare la cognizione di una realtà filtrata dalla rappresentazione
visiva.
Anche parlando
del narrare Eisner non lesina riferimenti storici e antropologici: dal
riconoscimento della compresenza di intreccio e fabula (dagli studi dei
formalisti russi), all’elencazione di premesse tipiche, all’importanza dell’empatia
soprattutto nei racconti che prevedono un coinvolgimento del lettore con la
figura del protagonista (da cui l’importanza della gestione del prologo).
In gran
parte Will Eisner usa il proprio materiale per esemplificare i punti salienti
delle sue lezioni, soprattutto tavole di Spirit,
ma anche le graphic novel Contratto con
Dio e Vita su un altro pianeta (edite rispettivamente da Fandango e Kappa),
nel libro vi sono però anche numerosi intermezzi che forniscono una buona
panoramica della letteratura a fumetti mondiale, oltre a dare ottimi esempi di
quanto suggerito dall’autore per la costruzione sequenziale. Particolarmente
belle le tavole di Robert Crumb (da Mister
Nostalgia, Comma 22) e Jason (da SHHH,
Black Velvet).
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