Qualche giorno fa in biblioteca mi è caduto l’occhio su un volume Coconino Press edito nel 2010; sfogliandolo rapidamente ho notato che la struttura non era quella della narrazione grafica. Il contenuto consisteva, invece, di una serie di frammenti assemblati come una sorta di diario di viaggio.
Data la fattura atipica ho deciso di prenderlo in prestito: si tratta di Storie. In giro per lo spazio-tempo con Aleksandar Zograf.
Zograf (nome d’arte di Saša Rakezic) è un giornalista (del belgradese Vreme) e fumettista serbo. Le sue cartoline di viaggio in forma di vignette sono pubblicate dall’Osservatorio Balcani e Caucaso (liberamente scaricabili online).
Il concept dietro a Storie è quello della raccolta di frammenti curiosi: articoli di vecchi giornali, fotografie di sconosciuti acquistate al mercatino delle pulci, biglietti d’auguri tradizionali, nonché esperienze di viaggio in prima persona nei Balcani e nell’Europa continentale, ma anche nell’area mediterranea.
Quel che colpisce di più nella prosa è la volontà di evitare qualsiasi cornice ideologica in cui inserire le proprie impressioni.
Zograf dedica tutto lo spazio del suo narrare al passato, in particolare agli sconfitti dalla Storia. Le persone comuni, i piccoli criminali dimenticati, le tradizioni in disuso, le città abbandonate, i vecchi monumenti e i ninnoli da museo in bilico tra oblio e recupero. Ma, nonostante non manchi un alone di nostalgia, non c’è apologia di un passato mitico o mitizzato. Il ciclo del tempo e degli eventi è riconosciuto e accettato con candore pur mantenendo un vivo stupore per i cambiamenti avvenuti e per quelli in atto.
In Storia c’è anche spazio per molte reminescenze personali, per la cultura underground della Serbia e dei paesi balcanici (a noi quasi completamente sconosciuta, sommersi come siamo dalle produzioni angloamericane e – ovviamente – nostrane). Tra i momenti migliori quelli dedicati alla musica, passione dell’autore (esilarante l’episodio con i Residents) e soprattutto quelli dedicati al viaggio (l’Italia è molto esplorata, ed è sempre interessante osservare il nostro paese con gli occhi di uno straniero).
Abbondano anche i ripensamenti, le domande filosofiche e le sospensioni del giudizio. Molti episodi lasciano tracce sfumate nella coscienza dell’autore che pure riesce a rendere perfettamente al lettore il proprio senso di smarrimento gioioso di fronte ai luoghi, ai fatti, ai volti estranei, alle storie che si accumulano sul lato nascosto della Storia.
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de nada!
RispondiEliminaNo, a parte i miei commenti lapidari davvero Giulia complimenti, i tuoi post e questa rubrica sono interessantissimi.
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