8 apr 2024

PRENDI E SCOPRI: un racconto delle formazioni del progetto curato da Hamelin, realizzato con il finanziamento del Centro per il libro e la lettura

È un piacere condividere queste riflessioni di Giuliana Marzarola sulla formazione di Prendi e Scopri  progetto quasi in chiusura che ci ha visto impegnati da quasi un anno, alle porte del secondo tavolo di scambio di buone pratiche “Prendi e scopri. Progettare libri-gioco: voci a confronto” che si svolgerà mercoledì 10 aprile alle 14.30 in Sala Ouverture a Bologna Children's Book Fair, in cui dialogheranno Emanuela Bussolati, Chiara Carminati, Massimiliano Tappari e Lucie Felix; introduce Amalia Maria Amendola del Centro per il libro e la lettura.


Prendi e scopri è un progetto interregionale di formazione, educazione e promozione alla lettura specialmente dedicato alla fascia 0-6 anni, organizzato da Hamelin in collaborazione con diverse realtà territoriali (qui potete trovare tutte le informazioni, i partner coinvolti, i materiali, le bibliografie e i contatti). 

Il progetto prende il nome dall’omonimo libro di Lucie Félix, artista, autrice e progettista di libri-gioco. Cosa è un libro-gioco? Un oggetto, un libro con cui giocare, un gioco da leggere insieme o sfogliare, una finestra sulla bellezza della realtà e della vita, una relazione?



Ecco, una sola risposta non è contemplata: il progetto si propone proprio di sviluppare degli interrogativi in maniera da attivare un processo, che si spera non arrivi ad una funzione o scopo specifici, se non la conoscenza condivisa del piacere della lettura, del gioco, dei modi di interagire. Interagire con un libro, con uno o più bambini, con e nello spazio, attraversando gli adulti che si muovono in un mondo di regolamenti da scombinare irrimediabilmente. Un processo che generi dei punti di partenza, assieme a una solida rete di professionisti che si muovono nel mondo della letteratura per l’infanzia e che dispone di anni di esperienza e competenze messe al servizio dell’altro.



All’interno degli incontri formativi rivolti a operatori e operatrici delle realtà coinvolte dal progetto, viene data una forte rilevanza non unicamente all’approccio frontale di tipo seminariale, ma viene instaurato un rapporto di fiducia basato sullo scambio di esperienze, in vista di una condivisione di metodi efficaci. Larga parte, fondamentale, viene lasciata allo sguardo personale e collettivo sui libri-gioco, all’esperienza diretta, tattile, visiva, olfattiva, uditiva e ludica che la lettura condivisa reca con sé.



Cosa viene attivato nel lettore? Quanto è importante la capacità dei libri-gioco di saper comunicare il loro utilizzo, se di utilizzo si tratta? Ha senso parlare ancora di disabilità come ostacolo, se gli educatori rilevano un accrescimento cognitivo collettivo nei gruppi eterogenei in cui il libro-gioco diviene occasione di instaurare nuovi legami personali e nuovi stimoli con la realtà che ci circonda? Di che colore è l’infinito? Si può assaggiare?



È impensabile immaginare la realtà tutti allo stesso modo, ma le diverse esperienze possono confluire tutte nel medesimo prisma, il libro da giocare, il libro da vivere, il libro da esperire. Questo potrà unirle e creare, insieme, un nuovo approccio all’idea di lettura, e quindi una nuova prospettiva luminosa.

Certamente, è necessario un lavoro preparatorio, una formazione ponderata, delle fondamenta solide sulle quali costruire insieme. Questo progetto offre tutto questo, insieme con la promessa di instaurare un processo che, una volta attivato, sarà impossibile da arrestare: una rete di relazioni necessaria e vitale, certamente politica, perché prolifica.

Giuliana Marzarola

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