9 mar 2018

Scorri, scrolla, digita: app per una lettura creativa, report e qualche riflessione sul disegno digitale


Nell'ambito del progetto Scorri, scrolla, digita: app per una lettura creativa che stiamo conducendo grazie al Goethe-Institut di Roma per la prima volta stiamo sperimentando con bambini, ragazzi e i loro familiari delle attività di lettura miste, tra carta e digitale in biblioteca. Ci teniamo a sottolineare l'importanza di queste sperimentazioni perché del digitale e dei suoi effetti, nonostante i tempi siano acerbi, se ne parla molto, ma raramente si offre l'occasione di far provare libri app di qualità a bambini e genitori. 

(Il prossimo appuntamento è domani, sabato 10 marzo ma continuiamo fino a ottobre, info qui)

Vi raccontiamo l'ultimo laboratorio con qualche considerazione fatta con i ragazzi e tra noi, nella convinzione che condividere le esperienze e dibattere sia in questo momento decisivo.


Nell'ultimo laboratorio non abbiamo usato libri app ma libri e un'app per il disegno digitale. I libri sono stati usati per introdurre l'argomento (la creazione di animali mostruosi) e per offrire spunti, abbiamo dunque preparato una vetrina bibliografica con una varietà di illustratori alle prese con personaggi, mostri, animali disegnati con tratti e tecniche diverse. 




Nella prima parte del laboratorio abbiamo sperimentato su carta diversi tipi di segno: pennarello, pennarellone, pennello, pennino, calamo, matita, carboncino, grafite spessa... 


Dopo esserci tutti andati a lavare le mani, abbiamo mostrato ai partecipanti gli strumenti e le funzioni principali di un'app di disegno digitale, Sketchbook di Autodesk nella sua versione gratuita. 

Infine abbiamo proposto un gioco che proponiamo spesso, quello dei disegni surrealisti (vd. qui), ma stavolta con fogli e iPad. Ogni partecipante, bambini dai 7 ai 9 anni, ha disegnato un elemento sul foglio o sul tablet e poi lo ha passato ricevendo contemporaneamente un disegno iniziato da un altro partecipante, ha aggiunto un altro elemento e così via. 

I risultati ci hanno lasciato senza parole. Ma ancor di più un momento finale di considerazioni a ruota libera sulle differenze riscontrate dai ragazzi, che abbiamo registrato sulla lavagna. Sinteticamente, 
CARTA: più facile, ci si sporca, abbiamo lavorato solo col nero, diverso attrito sul foglio a seconda dei diversi strumenti utilizzati
TABLET: possibilità di sfumare, abbiamo lavorato con i colori, si può cancellare.  

Dal confronto con i ragazzi sono uscite considerazioni assai preziose e mirate, come la questione della sensorialità. È vero che con il disegno digitale oramai si può ottenere una gamma davvero articolata di segni, dall’effetto carboncino alla pittura a olio, ma l’operazione che si compie è sempre la stessa. La mano che traccia il segno non sperimenta quella diversità di attriti dello strumento su carta, né la diversità che deriva dall’impugnare un pennello dalla punta soffice rispetto a un pennino affilato. Qualcosa si perde, qualcosa si guadagna: i bambini sottolineano la facilità di cancellare e il fatto che poi non si ha bisogno di lavare le mani, anche se lo sporcarsi secondo loro non è necessariamente un aspetto negativo!

Un ringraziamento fortemente sentito al Goethe-Institut di Roma che rende possibile tutto ciò, oltre a molte altre cose. 

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