31 mar 2014

Susanna Mattiangeli, Cristina Sitja Rubio, Gli altri, Topipittori 2014

Gli altri, di S. Mattiangeli e C. Sitja Rubio, appena pubblicato da Topipittori (Milano 2014), è un albo che apre vasti orizzonti. 

Ne avevo visto qualche assaggio su fb, poi avevo letto il post scritto dall'autrice (a cui va la nostra profonda gratidudine) e dall'illustratrice (non di meno che alla precedente!) sul solito blog dei Topipittori (qui). Avevo già capito che Gli altri, di S. Mattiangeli e C. Sitja Rubio, doveva essere mio. E a Bologna, me ne sono impossessata. 

Una copia è in arrivo alla Biblioteca Leopardi, e al più presto speriamo di presentarvi questo nuovo albo appena pubblicato da Topipittori (2014) dal vivo, a alta voce.

E' un albo che da subito mi ha catturato perchè adoro i libri affollati, brulicanti di vita e dettagli su misura dei piccoli occhi, vere palestre per lo sguardo (di alcuni libri brulicanti avevamo parlato qui ma urge un post d'aggiornamento, quindi se volete aiutarci a costruire una bibliografia brulicante, scriveteci a straccialacarta@gmail.com). 
E in effetti, come me, i piccoli lettori (età 3-5) a cui ho letto queste pagine innanzi tutto sono stati colpiti da questa folla. Per vedere meglio, allungavano le mani, e contavano, battevano, mostravano agli altri ma soprattutto: indicavano. 

Perché in questo libro non brulicano solo le immagini, ma anche il testo solletica una curiosità tutta visiva a andare a caccia di dettagli, particolari e particolarità, sciarpe, mele, calze. O di uno a cui fai ciao, "così, a caso".

L'autrice racconta dal blog dei Topipittori che "Gli altri fa parte di una piccola serie di testi che ho scritto pensando ai primi incontri con l’esterno, ai primi pensieri sulla scuola, sulla maestra e anche sui passanti, quelli che vedi una volta e poi chissà. Mi ha sempre divertito guardare le cose assumendo un punto di vista meno informato del mio, quello di me da bambina, o di un marziano, o di una persona di un’altra epoca. Spesso trovo un punto di osservazione medio in cui sono inclusi tutti questi ipotetici personaggi: la cosa più interessante è che in questo modo alla fine escono fuori immagini che rappresentano come vedo le cose io, adulta, terrestre, del 2014".

Il punto di vista, tanto del testo che delle prospettive aperte dalle illustrazioni, è senza dubbio il tratto più particolare e ben riuscito dell'albo. Acquerelli veloci e trasparenti si sovrappongono a tinte vivaci. 

Guardate che bella questa doppia pagina, tutta dal basso:
 

Un libro che apre tanti dove: in lungo e in largo, dall'alto e dal basso, da un angolino o da in mezzo alla folla.
E tanti tempi: gli altri sono quelli venuti prima di noi ma anche quelli che verranno, il che rende questo albo un vero e proprio invito a ampliare lo sguardo, aprirlo a una prospettiva storica, globale, una visione d'insieme che tenga conto delle particolarità di ognuno. E' un libro che fa veramente pensare per immagini, evidenze, flussi. 
L'ampiezza delle prospettive, i rovesciamenti continui che offre al punto di vista del lettore sono alcuni dei tratti caratteristici di questo libro, che parla di qualcosa di magnifico e universale: l'incontro con gli altri, la scoperta e l'avventura della diversità. La consapevolezza che ognuno ha i propri pensieri, e fa le cose come noi, solo a modo proprio. Aspetto tra l'altro che si ritrova in molti altri albi dell'editore milanese Topipittori.
Gli altri si collega idealmente - me lo ha fatto notare subito Sonia Basilico, appassionata lettrice e esperta di libri per ragazzi (con cui avevamo chiacchierato qui) - all'albo di L. Moreau, A che pensi, Orecchio Acerbo 2012 (qui), per la capacità di solleticare quella curiosità tutta infantile verso l'altro, misteroso ma anche un po' come noi. 
Infine, questa immagine che segue ho sentito immediatamente che mi corrispondeva. Un punto di vista in cui spesso mi riconosco, e che mi piacerebbe fosse sempre luminoso e vasto come queste due pagine aperte.

L'illustratrice racconta: " (...) ho cominciato a fare degli acquerelli direttamente sulla carta senza il supporto di alcuno schizzo preparatorio. Ho lavorato semplicemente sui fogli, lasciando che il caso contribuisse alle mie illustrazioni".


Ma la cosa che penso ha più appassionato i piccoli lettori, è un piccolo aspetto che mi ha toccato profondamente come adulta. Mi sono ricordata di qualcosa, di quel sentimento di rassegnazione verso ciò che gli altri sono e possono fare, giusto perché sono gli altri. Gli altri, proprio quelli di cui restavamo sconcertati da bambini, erano quelli che andavano al Mc con i propri genitori, avevano videogiochi e magari anche la tv in camera e la mattina vedevano i cartoni animati e mangiavano merendine.

Un albo che consigliamo a viva voce, e che salutiamo con particolare felicità: esce mentre si festeggiano i 10 anni dell'editore Topipittori, dieci anni di qualità, cura e attenzione per le cose belle e importanti. Per far festa con loro, e scoprire filologicamente come nel corso di questo decennio  abbiano arricchito e allargato il panorama editoriale per l'infanzia, scaricate qui il CATALOGHISSIMO! Uno strumento prezioso non solo per gli operatori del settore.

Cercate Gli altri tra poco in biblioteca (catalogo on line Biblioteche di Roma qui) o acquistatelo sul sito dell'editore, qui


24 mar 2014

Aspettando Bilbobul. Incontro con Gipi

L’ultima volta (ma anche la prima) che ho visto Gianni Gipi Pacinotti dal vivo è stata nel 2009 al Cortoonsfestival di Roma.
Una storia, Gipi

Allora era uscito da poco LMVDM – La mia vita disegnata male; Gianni lesse una parte del libro mentre sullo schermo scorrevano le tavole; fu accolto, come meritava, da risate e  commozione.
LMVDM ebbe parecchio successo (un fumettista ha successo quando lo legge gente che normalmente non legge fumetti), personalmente lo adorai e – assieme a Appunti per una storia di guerra – è ancora il suo libro che preferisco.

Sono passati gli anni( ben cinque) e nel 2013 è uscito Una storia, dopo un lunghissimo blocco creativo, frutto del lavoro di un anno e mezzo.

16 mar 2014

Labor Ateliergemeinschaft, Kinder Kunstler ... Buch, Beltz & Gelberg: libretti da colorare e completare

Philip Waechter fa parte di un gruppo di artisti che fanno libri per bambini "da colorare": il Labor Ateliergemeinschaft. Ilaria Tontardini, che in questo Atelier ci è stata per ritirare i disegni originali per la mostra "Io sono io" (info qui), racconta che si respira un'atmosfera squisitamente rilassata e collaborativa, a partire da una didattica originale. L'idea è quella di fornire degli spunti, incipit, scintille di avvio di disegni da continuare che solleticano corde altamente narrative. Il gioco è completare, immaginare, riempire di particolari, modalità che sembra propria del nostro illustratore e che ritroviamo tanto nelle tavole dei suoi libri che in questi libri di attività, oltre che nei "poster per la cameretta" (in mostra nella Biblioteca Europea) e nei giochi proposti intorno alla mostra.


Presentiamo oggi una serie di libretti in bianco e nero, pubblicati dalla Beltz & Gelberg, che possiamo definire Coloriage, ovvero libri "da colorare" e da completare, anche se ancora questo appellativo nel nostro contesto rimanda a libri da edicola, di bassa qualità, da riempire di scarabocchi e poi gettare. Fortunatamente alcune proposte editoriali di alta qualità contraddicono questa tendenza, come la collana "Pippo" dei Topipittori di cui vi abbiamo parlato qui o la collana "Scarabocchia e colora" dei Magazzini Salani di cui abbiamo parlato qui.

Ciò che più ci ha colpito di questi piccoli libri (che potete utilizzare anche senza sapere il tedesco, qui si possono acquistare, sfogliare, scaricare in pdf) è che non soltanto si invita il lettore a disegnare, ma si offrono divertenti stimoli per l'immaginazione: la maggior parte delle tavole, più che immagini da completare, sono dei veri e propri inizi di storie e portano il lettore a inventare, aggiungere, stravolgere.
In una immagine (foto in fondo), per esempio, si vede un pescatore che sembra aver abboccato, si sforza di tirar sù e...ciò che è restato attaccato alla lenza è tutto da disegnare. Altre tavole sono delle immagini fotografiche, sempre in bianco e nero, da arricchire di particolari non per forza realistici e dettagli fantastici.
Inutile dire che sfogliando questi libretti venga in mente una gran quantità di giochi da fare con i bambini, per esempio con delle fototessere, intorno a cui inventare corpi improbabili...

L'illustratore Philip Waechter del resto sembra disegnare proprio così: utilizzando il disegno per la narrazione e la narrazione per il disegno, in un gioco che è contagioso, dai surrealisti in poi.
Scopriremo questi modi di disegnare e giocare il 10 maggio, giorno in cui Philip Waechter svolgerà un laboratorio rivolto a bambini dai 5 agli 8 anni, per maggiori informazioni su tutto il calendario dei laboratori, qui.

Alla mostra di Pisa e a Roma, sarà possibile giocare a completare degli incipit figurati di storie, non solo: un tavolo su cui c'è un'enorme balena meccanica con tanti scomparti e anfratti accoglie i bambini che vogliono continuare il lavoro dell'illustratore. Sabato 15 marzo la balena si è cominciata a arricchire dei primi disegni, con risultati davvero sorprendenti: c'è chi ha disegnato una piscina, una sala da ballo con stelline che pendono dal soffitto, chi una sala asciuga fantasmi, chi un campo da tennis improvvisato tra i meccanismi....

Un concorso aperto a tutti (non soltanto bambini!) chiede di riempire  un grande camper disegnato da Philip Waechter di tutto l'occorrente per un viaggio fantastico. Le brochure per partecipare al concorso le potete richiedere presso la Biblioteca Europea, via Savoia 17 o scaricare qui.

Vi lasciamo con alcune tavole tratte dai libretti:


6 mar 2014