Dopo aver segnalato il questionario sui libri digitali (leggi l'articolo qui, compila il questionario qui), continuiamo a riportare alcuni momenti di dibattito e aggiornamento riguardo alle nuove frontiere del libro per ragazzi.
Qualche giorno fa sul blog Topipittori, Valentina Colombo sintetizza e riporta il suo intervento al convegno “Digital readers. Le letterature per bambini e ragazzi ai tempi del web 2.0”, organizzato da Biblioteca per ragazzi di Rozzano (MI) in collaborazione con l’AIB-Lombardia.
Scrive l'autrice: "(...) mentre per la narrativa il passaggio tecnico dal formato cartaceo a
quello digitale si risolve in maniera quasi automatica (anche se non
così scontata), per i libri illustrati la questione è più complessa.
Ancora di più se si parla di albi illustrati (o picture-book): una
tipologia di libro destinato prevalentemente (ma non esclusivamente) al
pubblico infantile e giovanile e dove l'attenzione ai materiali e
all'oggetto fisico sono due aspetti fondamentali".
Dunque si parla di albi illustrati, e così problematizzando, ancora una volta quel che si va a toccare, a mutare, a meticciare sono le definizioni, che cos'è un libro? Un libro elettronico è un libro? E, se è un'altra cosa, cos'è. Una riflessione, in particolare, mi ha colpito:
Dunque si parla di albi illustrati, e così problematizzando, ancora una volta quel che si va a toccare, a mutare, a meticciare sono le definizioni, che cos'è un libro? Un libro elettronico è un libro? E, se è un'altra cosa, cos'è. Una riflessione, in particolare, mi ha colpito:
"Non tutto deve diventare per forza ebook. E anzi, forse la definizione
di ebook, o enhaced ebook, così giovane, già ci sta stretta. Perché non
di “libro” stiamo parlando, e nemmeno semplicemente si tratta di libro
“e-”, cioè elettronico. La questione va molto al di là della resa in
altro formato e coinvolge tutti gli aspetti del fare i libri, e del
leggerli"
Leggete tutti i "pensieri a voce alta" di Valentina Colombo sul blog Topipittori cliccando qui.
Un numero monografico interamente dedicato alle nuove professioni dell'editoria è uscito per ComunicLab, la rivista del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale, La Sapienza, Università di Roma. Per sfogliare la prima pagina, cliccate qui. Sono presenti contributi di studenti, ricercatori, dottorandi, professori per interrogarsi e ragionare sui nuovi media, i nuovi mercati, l'evoluzione delle professioni editoriali e gli scenari che vanno definendosi. Anche qui si sente l'esigenza, prima di parlare di nuove tecnologie, di rimettere in discussione i termini e le definizioni, su questo riflette per esempio Vera D'Antonio in "Che cos'è un libro":
"Un libro è dunque un discorso, un racconto in cui un autore/scrittore si rivolge ad un pubblico tramite un editore, un complesso sistema di elementi iconici e semantici, un testo sincretico sul cui piano dell’espressione interagiscono codici simboli extralinguistici di diversa natura, e poco importa se tale racconto sia «tracciato con la penna» o con i pixel, impaginato su carta o visualizzato attraverso la mediazione di uno schermo luminoso. Parafrasando le intuizioni di Kant, un libro, in quanto discorso pubblico, ha sempre teso all’interazione, alla partecipazione, alla condivisione dell’esperienza di fruizione e, forse, è solo con le più recenti evoluzioni dell’editoria digitale che il libro ha finalmente raggiunto l’età matura per erompere tutte le sue potenzialità espressive".
L'esito stavolta è entusiasta e costruttivo, ma ancora su questo dilemma ci si continua a accapigliare: un libro elettronico è un libro con lo stesso contenuto ma un'altra forma, oppure essendo di un'altra forma diventa un'altra cosa?
L'avventura continua...
Precedenti post in cui abbiamo parlato delle nuove frontiere dell'editoria per ragazzi:
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