Sette,
libro d’artista ed incisioni
Gianna Bentivenga, Maria Pina
Bentivenga,
Virginia Carbonelli, Alessandro Fornaci, Laura Peres, Giorgia
Pilozzi, Lucia Sforza
giovedì 13 settembre - 20 settembre 2012
dal lunedì al venerdì ore 16.30 - 20.00
a cura di Simona Pandolfi
Inaugurazione
Giovedì 13 settembre 2013 alle ore 19.00. Saranno presenti gli artisti
la___lineaartecontemporanea
via di San Martino ai Monti, 46 - 00184 Roma
La lineaartecontemporanea
apre la stagione
espositiva 2012/2013 con
l’esposizione del libro Sette, un libro d’artista
collettivo ideato e realizzato dagli artisti Gianna Bentivenga, Maria Pina Bentivenga, Virginia
Carbonelli, Alessandro Fornaci, Laura Peres, Giorgia Pilozzi, Lucia Sforza nel
2012.
Oltre al libro verranno esposte le
sette incisioni su carta hanemule (carta hanemule usata anche per la tiratura del
libro che consta di 22 esemplari) negli spazi espositivi della linea di
via San Martino ai Monti. Tutte le matrici sono state lavorate dai 7 artisti e
quindi sono un prodotto collettivo e sperimentale eseguito con tecniche
incisorie varie: ceramolle, acquaforte, puntasecca, trapano elettrico,
acquatinta.
La mostra, il libro Sette
e le relative incisioni sono il frutto di un lungo lavoro collettivo, iniziato
nella galleria lineartecontemporanea di via San Martino ai Monti con il gioco Ehi tu! Quello è il mio spazio! – il cui
regolamento è stato redatto da Giorgia Pilozzi – e poi proseguito nello studio d’artista Bentivenga di via Nansen per
la tiratura delle opere e la realizzazione dei volumi.
Gli artisti in mostra presentano formazioni differenti: alcuni
hanno trovato nell’incisione il terreno privilegiato delle loro ricerche, altri
sono soliti sperimentare ulteriori linguaggi come la pittura, la fotografia,
l’illustrazione e la video arte. L’intento dell’iniziativa, come spiega il
regolamento, era quello di testare una nuova forma di cooperazione tra artisti
operanti nello stesso settore in una sfida creativa tra istinto e ragione.
Abolito il dogma della proprietà, quasi per una sorta di inversione di senso,
la norma fondante del gioco prevedeva l’irrompere nello spazio altrui che può e
deve essere conquistato graficamente.
La dimensione ludica ha permesso agli artisti di confrontarsi con
varie tecniche (ceramolle,
acquaforte, puntasecca, trapano elettrico, acquatinta) e linguaggi.
Seppure in misura differente tutti hanno operato – direttamente o indirettamente mediante
consiglio – sulle sette lastre.
Procedendo per strati e per diversi bagni nell’acido, gli incisori hanno
manifestato una meditata attenzione formale congiunta a un profondo rispetto
per gli interventi di tutti i partecipanti.
Le opere esposte, quindi, “raccontano” l’unione delle diverse
cifre stilistiche. In alcune stampe prevalgono schemi astratti soprapposti –
segmenti circolari, forme geometriche, piogge di segni e linee incrociate – che
si dispongono nello spazio evocando ricordi, suoni interiori, e atmosfere. In
altre incisioni, invece, si impongono eterogenei elementi figurativi:
l’uomo-totem con lo sguardo rivolto al cielo, l’albero con accanto
l’apparizione di un busto di sapore antico inserito in una sorta di buffa tazza
da caffè e il “cavallo della fantasia” con il volto coperto da una trama di
impronte. Linee che invadono lo spazio, macchie nere che velano graffi
sottostanti e sospesi puntini. Ogni concorrente è stato guidato dalle tracce
che in precedenza sono state lasciate dagli altri incisori. Il segno dell’Io si
sovrappone, si incrocia e si interseca con quelli dell’Altro, creando
variazioni, mai dissidi.
Ed ecco che “per gioco”, quasi inconsapevolmente, i giovani
artisti sembrano invitare lo spettatore a confrontarsi con maggior leggerezza
con le cose del mondo. Citando Italo Calvino, «Nei momenti in cui il regno
dell’umano mi sembra condannato alla pesantezza, penso che dovrei volare come
Perseo in un altro spazio. Non sto parlando di fughe nel sogno o
nell’irrazionale. Voglio dire che devo cambiare il mio approccio, devo guardare
il mondo con un’altra ottica, un’altra logica, altri metodi di conoscenza e di
verifica. Le immagini di leggerezza che io cerco non devono lasciarsi
dissolvere come sogni dalla realtà del presente e del futuro…» [Leggerezza, in Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio,1988].
Simona
Pandolfi
la___lineaartecontemporanea
associazione culturale
Via
di San Martino ai Monti, 46 - 00184 Roma
tel. 3892729418 -
lalinea.arte@libero.it - www.lalineaartecontemporanea.it
lunedì - venerdì ore 16.30 -
20.00
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