23 gen 2012

Un viaggio in Iran


A partire dall'interesse per l'illustrazione e l'editoria ragazzi iraniana, ecco un approfondimento tematico e resoconto di un mio recente viaggio in Iran. Premetto che molto spesso non è stato possibile fotografare, quel poco che vedete è spesso frutto di una distrazione del nostro accompagnatore di turno. Premetto anche che ovunque ho trovato operatori del settore, bibliotecari, editori e librari disponibili e gentilissimi. Ovunque, insieme a preziose informazioni e racconti, ci sono stati offerti te' e pasticcini, oltre a tempo, disponibilità e interesse.
Sin dai tempi antichi, in Persia, l'illustrazione del libro ha occupato un posto d'eccezione tra le arti, basti pensare alla decorazione e alla nota tradizione miniaturistica. È superfluo ricordare l'importanza di questo Paese dalle antiche radici nella creazione di storie e dell'immaginario favolistico dell'intero oriente, per esempio nell'antico nucleo de Le mille e una notte, su cui si veda l'introduzione di Francesco Gabrieli all'edizione integrale Einaudi Millenni. Un altro doveroso cenno, per quel che riguarda le arti visive, va fatto rispetto alla tradizione calligrafica, che continua a esser utilizzata e svilupparsi nell'editoria e nella grafica non solo editoriale.
Tali suggestioni emergono di continuo nei lavori degli artisti iraniani, indissolubilmente legati a questo ricco patrimonio culturale, fiabesco, iconografico ma ugualmente disposti a guardare avanti e tirarne fuori sempre qualcosa di nuovo, di fresco.


E' questa la sensazione che abbiamo provato per esempio a Bologna, alla mostra degli illustratori, dove l'Iran è presente da più di un decennio. L'anno scorso, per l'edizione 2010 della mostra, alcune di noi hanno avuto la fortuna di collaborare all'esposizione che si è svolta a Roma alla Centrale Ragazzi appunto delle tavole originali provenienti dalla mostra degli illustratori, una selezione delle opere di artisti di Giappone, Corea, Taiwan, Australia, Iran, Israele e Sudafrica. Alcune tavole degli illustratori iraniani che avevamo curato...le ho viste pubblicate nelle librerie di Tehran! E' stata una forte emozione, perché vederle stampate ha testimoniato un processo culturale e editoriale vivo, attento, internazionale e in continuo movimento.



Nei tempi recenti, a partire dagli anni '60, il mondo degli specialisti dell'infanzia ha attraversato una felice accelerazione poiché artisti tra i più attivi e innovativi si sono dedicati a questo ambito considerandolo autonomo rispetto al controllo quotidianamente imposto dal regime dello Scià. Il teatro d'infanzia, i burattini, i programmi televisivi per bambini e ragazzi, l'editoria e l'illustrazione hanno così raggiunto un livello di qualità altissimo, grazie ai talenti artistici che vi si sono dedicati. Nel 1961 fu istitutito un importante organo: l'Istituto per lo sviluppo intellettuale del fanciullo e dell'adolescente, il Kanoon-e Parvaresh-e Fekri-e Koodakan va Nojavanan.


Istituzione dedita all'attività di promozione culturale, artistica, didattica, multimediale, televisiva, teatrale, persino ludica. Questa imponente macchina culturale non ha smesso di funzionare con l'avvento della rivoluzione islamica. Ai nostri giorni conta più di cinquecento librerie, biblioteche e centri culturali, diffusi in maniera capillare in tutto il territorio e diretti in maniera centrale. 
Abbiamo visitato il Kanoon centrale, a due passi da Park Laleh.


Un enorme complesso di edifici in cui abbiamo abbondantemente girovagato prima di trovare una sala d'attesa, piena di mamme intente a chiacchierare, che dava su un'enorme sala circolare, illuminata dal centro dalla luce naturale di un cilindro che ospita un'uccelliera. Tra pappagalli e pettirossi, una quindicina di gruppi di tavoli ospitavano bambini divisi per fasce d'età vedendoli impegnati nelle attività più svariate. Da una parte delle ragazze di 10-12 anni progettavano e realizzavano delle grandi tavole con una giovane illustratrice che le guidava passo passo, da un'altra parte una decina di bambini lavoravano l'argilla facendo girare dei piccoli torni a pedale. Attaccati alle pareti, lunghi rotoli di collage di animali disegnati da tantissimi bambini, animali dei più svariati, accostati in una giungla fantastica di colori. E dipinti, ceramiche, burattini (di cui c'è una ricca tradizione al Kanoon), stampe, sculture. Un pittore che visitava con me la sala è rimasto a bocca aperta a osservare i lavori dei piccoli utenti dell'Istituto.



Questi laboratori vengono offerti gratuitamente su prenotazione, e ce ne sono di continuo, tematici, divisi per fascia d'età ogni giorno.

Ci accompagnano al museo. Sulla parete d'ingresso, le copertine di tutti i libri pubblicati dal Kanoon e poi marionette, pupazzi di gran pregio artigianale utilizzati nei cartoni animati (l'animazione ha in Iran una ricca tradizione), un intero bazar riprodotto nei minimi “movimenti”, tavole originali di alcuni illustratori. Dopo aver scambiato due chiacchiere col responsabile del museo, visitiamo la neonata biblioteca del Kanoon centrale. Due ragazze giovanissime ci accolgono e ci mostrano lo spazio. Grandi tavoli per i ragazzi più grandi, espositori lungo tutte le pareti a altezza bambino per i piccoli lettori. In tre mesi d'attività, hanno prestato più di 12.000 documenti. La tessera è gratuita e valida in tutte le altre biblioteche del Kanoon, presenti in ogni quartiere. Una delle due, oltre a essere catalogatrice e bibliotecaria, ha lavorato a lungo nel settore dell'animazione, ci mostra dunque una serie di cartoni animati all'avanguardia, di gran pregio.

Cartastraccia si era già dedicata alla cultura iraniana con la rassegna congiunta svolta a marzo 2010 presso le Biblioteche Villa Leopardi e Rispoli. Per maggiori informazioni clicca qui. 

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