8 dic 2011

Pinin Carpi

Pinin Carpi ha attraversato quasi tutto il XX secolo: nato a Milano nel 1920 in una famiglia numerosa, numerosi fratelli, padre pittore, Aldo Carpi, direttore dell’Accademia di Brera, madre appassionata lettrice. Scrive il suo primo romanzo, Crapotti e Cingolini, a nove anni. 
Degli anni del ventennio racconta: "Ero stato partigiano a Milano e in Brianza, Commissario politico della Brigata Puecher, e imprigionato a San Vittore nel ' 45, un mese in isolamento con la testa rapata: scrivevo poesie sul muro con un chiodo, poi ho tenuto l' ufficio stampa del Cln, e questa è una cosa della mia vita di cui sono stato contento".
Tutta la famiglia Carpi vive quegli anni intensamente e ne paga duramente le conseguenze: il padre viene deportato a Mauthausen e uno dei fratelli, Paolo, viene ucciso a Grossrosen. Nel Sessantotto Pinin scende in piazza accanto agli studenti. 
Sposa in seconde nozze Marilena Rescaldani che illustra alcuni romanzi del marito. I cinque figli nati dai due matrimoni sono i primi destinatari e banco di prova di tutte le sue storie.

Arriva alla letteratura per ragazzi abbastanza tardi, dopo frequenti incursioni nel giornalismo: il suo primo romanzo, Cion Cion Blu, viene pubblicato quando Pinin ha già quarantotto anni. Ma la sua produzione è tra le più copiose: racconti, romanzi, filastrocche, poesie, libri di divulgazione...


Nel 1973 dà vita alla storica collana l'Arte per i bambini della casa editrice Vallardi.
La prima uscita è L’isola dei quadrati, un vero e proprio viaggio nel mondo pittorico di Paul Klee svolto attraverso un magico strumento: la favola. Nel corso degli anni hanno lavorato a questa collana lo stesso Pinin Carpi, Donatella Ziliotto, Giovanni Gandini, Gina Lagorio fornendo ai ragazzi un approccio fiabesco alle tecniche, i colori, i sogni dei grandi artisti della storia.


Scrive e dipinge fino alla fine: la sua ultima opera pubblicata è una mappa che Pinin – il cui volto di bambino sta nelle vetrate del Duomo di Milano - disegna per raccontare la Milano che vorrebbe.
Il Sentiero segreto è stato recentemente riedito dalla casa editrice Il Castoro.

Dice di lui Roberto Denti:

La lettura a voce alta è oggi una magia purtroppo poco frequentata. Pinin aveva questo rapporto diretto con i bambini che lo adoravano quando lui parlava. Ma questo rapporto continua se qualcuno fa da intermediario. La sua parola, la sua narrazione è piuttosto unica. Perché non sono fiabe, ma il tono è fiabesco. Come Pinocchio non è una fiaba, ma ha il tono fiabesco. Io ho avuto un altro caro amico, che stava a Roma e quindi frequentavo meno di Pinin Carpi, che era Gianni Rodari che diceva: “io scrivo per i bambini che sanno leggere e scrivere, perché io nel mondo della magia non mi ci metto.” In “Lupo Uragano” la nave di Lupo Uragano è una nave con gli alberi che sono piante, perché l’albero per un bambino è una pianta. E la coperta della nave di Lupo Uragano è coperta di erba e di fiori. Questo era geniale. E’ non la magia di una fata, ma la magia mentale che può essere accettata solo se si è capaci di farla accettare.


Tutta l'intervista di Roberto Denti su Pinin Carpi qui (LeggereLeggerci).
Vd. anche Una bibliografia di Pinin Carpi (percorso della mostra In una nuvola di colore).

Leyla Vahedi

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